

L’Europa di Bruxelles e di Strasburgo, si sta preparando al
voto di fine maggio. L’Unione Europea appare sempre più come un elefante all’interno
della così detta “stanza dei cristalli”. In altre parole un Risiko tra
europeisti e sovranisti potenzialmente distruttivo. L’Unione è stata l’intuizione
di una élite partorita di poche menti illuminate mentre la seconda guerra
mondiale stava ancora macinando i suoi morti. Questa Unione è cresciuta in modo
esponenziale grazie al susseguirsi di burocrati seduti a Bruxelles ma senza una
vera è propria evoluzione di anima interna. Da Maastricht all’unione monetaria,
l’Europa ha assunto le sembianze di un Grande Fratello contabile che ha finito
per scontentare tutti.
Nella mente degli europei, si sta infatti configurando una mappa di pensiero
spaccata in due. I grandi trainatori tedeschi ma in generale gli stati del nord
si sentono rapinati dall’europa latina, viceversa il sud europa percepisce
sulla pelle molti più obblighi che benefici a causa delle svalutazioni della
propria moneta rispetto all’euro.
Si potrebbe fare un elenco lunghissimo di cose che l’Europa potrebbe aver sbagliato come ad esempio l’incapacità di portare a termine i compiti di riequilibrio generale tra gli Stati membri che le era stato già assegnato, oppure l’incapacità di attuare una politica immigratoria comune e di rimettere in discussione nuove regole sul trattato di Schengen, ecc. Si ha quasi l’impressione di una Europa che parli con mille voci diverse lasciando ad esempio l’Italia o altri paesi frontalieri alla più completa decisione.
Il tempo passa inesorabile, troppo poco per tentare di risolvere questioni ancora aperte. Il voto dei cittadini europei è vicino e credo sia decisivo per un cambiamento radicale delle politiche europee.